Nella Vallis regia sulle tracce di monaci e saraceni

Il centro storico di Barrea, amena località nella vallata del fiume Sangro, si è sviluppato come borgo fortificato a partire da un nucleo originario costituito dallo Studio e dagli edifici circostanti. Lo Studio, un raro caso di convento fortezza, fu edificato intorno all’ anno Mille da monaci benedettini prer scopi difensivi dopo la distruzione del monastero di S. Michele Arcangelo in Barreggio da parte degli ungari. Il borgo infatti è un esempio notevole di incastellamento, fenomeno nato come reazione all’ insicurezza causata dalle scorrerie dei Saraceni e degli Ungari. La struttura urbanistica del centro è rimasta sostanzialmente immutata nel corso dei secoli con una cinta difensiva formata da case-mura prive di aperture verso l’ esterno e dotata di due soli accessi ben difesi. L’ etimologia del nome Barrea rimanda al latino Vallis Regia-Valle del Re- , forma attestata nel 1320 trasformato poi dialettalmente in Varreia e successivamente in Barrea. Nella Vallis Regia sono state esplorate diverse necropoli risalenti ad un periodo che va dal VII secolo a.C. al IV secolo a.C. a testimonianza delle antiche origini. Agli inizi dell’ VIII secolo, su impulso dei duchi di Benevento i benedettini erigono nella valle un monastero dedicato a S. Michele Arcangelo. Il monastero, grazie alle numerose donazioni, prospera e cresce in fama e ricchezza fino allla sua distruzione ad opera degli Ungari all’ inizio del X secolo. Dopo un periodo di abbandono le proprietà di S. Angelo di Barrea vengono assegnate nel 1017 Abbazia di Montecassino che promuove la riedificazione del monasteri e la raccolta popolazione della valle in sedi munite e facilmente difendibili segnando, così, la nascita dell’ abitato di Barrea nella sua sede attuale.